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05 Marzo 2024

Piano Transizione 5.0: quali sono gli incentivi?

Kiris ha una grande notizia per te: il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Legge n°19 del 02 marzo, stanziando le risorse per la Transizione 5.0 al fine di sostenere il processo di transizione digitale ed energetica delle imprese.

Su cosa puoi investire?

  • Acquisto di beni 5.0: sostegno per l’acquisizione di beni strumentali materiali o immateriali con una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% sulla struttura produttiva o almeno il 5% sui processi interessati dall'investimento.
  • Energia rinnovabile: incentivi per l’acquisto di beni per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.
  • Formazione: agevolazioni per le spese di formazione del personale finalizzate all’acquisizione delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi. 

Il nostro K-Box per il monitoraggio dei consumi energetici rientra tra i beni agevolabili, inclusa la relativa formazione, erogata direttamente da Kiris.

Chi può accedere?

Tutte le imprese che negli anni 2024 e 2025 effettuano nuovi investimenti nell’ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione dei consumi energetici.

Quanto è il beneficio ottenibile in credito di imposta? 

  • 35% delle spese ammissibili fino a 2,5 milioni di investimenti.
  • 15% della quota di investimenti da 2,5 a 10 milioni di euro.
  • 5% del costo degli investimenti tra 10 e 50 milioni di euro (con un tetto massimo).

La misura del credito d'imposta per ciascuna quota di investimento è rispettivamente aumentata:

▪️ al 40%, 20% e 10% nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 6% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall'investimento superiore al 10%, conseguita tramite gli investimenti.

▪️ al 45%, 25% e 15%, nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 10% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall'investimento superiore al 15%, conseguita tramite gli investimenti.

Cosa serve per accedere?

Tra la documentazione richiesta per ottenere il credito, ci sono due certificazioni che attestano:

  1. ex ante, la riduzione dei consumi energetici conseguibili tramite gli investimenti. 
  2. ex post, l'effettiva realizzazione degli investimenti conformemente a quanto previsto dalla certificazione ex ante.

Kiris, in qualità di Esco e con il suo team certificato Ege, può rilasciare le certificazioni richieste dal decreto.

Non lasciarti sfuggire questa opportunità! 👉 Contattaci oggi stesso per iniziare a beneficiare del Piano Transizione 5.0. 🌐 

 

 

23 Febbraio 2024

GASIVORI 2024: apertura sessione suppletiva CSEA

Con la deliberazione 541/2022/R/gas, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha istituito una sessione suppletiva necessaria per la formazione degli elenchi gasivori per l’annualità 2024.

Le nuove date di apertura del Portale sono le seguenti: dal 28 febbraio 2024 fino alle ore 23:59 del 29 marzo 2024.

Decorso tale termine, in assenza di dichiarazioni, decade il diritto al riconoscimento, per l’anno di competenza 2024, delle agevolazioni di cui al D.M. 21 dicembre 2021.

Sia per la sessione ordinaria, che per quella suppletiva è previsto un contributo in quota fissa, a copertura delle spese di gestione sostenute, da versare a CSEA. Le quote sono state fissate nella misura di:

  • 100 € per le imprese che hanno presentato la dichiarazione nella sessione di apertura ordinaria;
  • 300 € per le imprese che presentano la dichiarazione nella sessione di apertura suppletiva.

Il pagamento di tale contributo è condizione necessaria per l’inserimento nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia e non è in alcun caso rimborsabile.

Il termine per il pagamento del contributo fisso è di 15 giorni dal momento della presentazione dell’istanza di accesso al meccanismo agevolativo.

Le imprese riceveranno a mezzo PEC le istruzioni necessarie per l’acquisizione dell’Avviso di pagamento analogico.

Leggi qui la circolare sul portale CSEA.

Kiris e i nostri consulenti sono a tua disposizione per supportarti nel procedimento: contattaci subito per avere informazioni.


 

31 Gennaio 2024

Comunità Energetiche: cosa sono e come funzionano

 

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono un insieme di soggetti che collaborano con l'obiettivo comune di condividere energia elettrica rinnovabile proveniente da impianti gestiti da uno o più soggetti affiliati alla comunità. L’obiettivo principale è quello di fornire benefici ambientali, economici e sociali ai propri membri o soci e alle aree locali in cui opera, attraverso l’autoconsumo di energia rinnovabile.

Possono far parte di una Comunità Energetica i cittadini, le piccole e medie imprese, gli enti territoriali e le autorità locali (comprese le amministrazioni comunali) le cooperative, gli enti di ricerca, le istituzioni religiose, le organizzazioni del terzo settore e di tutela ambientale. 

 

Come si costituisce una Comunità Energetica

In primo luogo, è essenziale identificare le aree idonee per l'implementazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili e individuare potenziali utenti con i quali instaurare partnership per la condivisione dell'energia elettrica.

Successivamente, occorre procedere alla costituzione legale della Comunità Energetica Rinnovabile (CER), adottando una forma giuridica come associazione, ente del terzo settore, cooperativa, cooperativa benefit, consorzio o organizzazione senza scopo di lucro. Tale processo attribuisce alla CER una propria autonomia giuridica, garantendo conformità con gli obiettivi statutari. Ciascuna CER si caratterizza pertanto per la presenza di un atto costitutivo e uno statuto.

Come funzionano le comunità energetiche?
 
Una volta che l'impianto è operativo, la comunità può presentare una richiesta, anche tramite un’azienda esterna allo scopo delegata, al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per ottenere gli incentivi previsti dalla legge per l’energia condivisa. È opportuno specificare che gli incentivi non sono riconosciuti a tutta l’energia prodotta, ma solo a quella condivisa all’interno della comunità, cioè a quella consumata dai membri nella stessa fascia oraria di produzione.
 
Se la produzione di energia è superiore al consumo, viene riconosciuto alla comunità il valore economico dell’energia eccedente. Questa energia "in eccesso" può anche venire immagazzinata in sistemi di accumulo (tipicamente batterie elettrochimiche agli ioni di litio) per essere poi utilizzata quando le fonti rinnovabili non sono adoperabili (per esempio di notte nel caso dei pannelli solari) o quando se ne ha la necessità (per esempio per fronteggiare dei picchi di domanda).
 

La ripartizione dei ricavi derivanti dall'energia prodotta tra i membri è regolata dalle disposizioni interne alla comunità energetica, le quali vengono stabilite autonomamente attraverso un contratto di diritto privato. Ad esempio, è possibile concordare la distribuzione equa dei proventi provenienti dalla vendita dell'energia in eccesso tra tutti i membri, oppure privilegiare coloro che hanno coordinato i propri consumi durante la produzione di energia.

Da un punto di vista pratico, ogni membro della comunità continua a pagare per intero la bolletta al proprio fornitore di energia elettrica. Tuttavia, riceve periodicamente dalla comunità un importo come parte della condivisione dei benefici garantiti all'intera comunità. Questo compenso, non soggetto a tassazione, si traduce in una riduzione dei costi in bolletta.

Comunità energetiche in Italia

Il progetto GECO (Green Energy COmmunity) nel distretto Pilastro-Roveri di Bologna.

In Italia, le comunità energetiche italiane stanno diventando esempi palpabili di un avveniristico scenario energetico, improntato alla sostenibilità e alla cooperazione.

Secondo le analisi condotte dal Politecnico di Milano, entro il 2025 si prevede la nascita di circa 40.000 comunità energetiche in Italia, caratterizzate da diverse dimensioni e tipologie. Questo coinvolgerà circa 1.2 milioni di nuclei familiari, 200 strutture aziendali e 10.000 piccole e medie imprese impegnate in iniziative di produzione e consumo di energia autoprodotta. La prospettiva di questa diffusione anticipata potrebbe risultare in una rilevante riduzione dei costi associati alla distribuzione e trasmissione di energia per gli utenti finali, stimata in 720 milioni di euro. Questo, a sua volta, apre la strada a un'ulteriore accelerazione che potrebbe far superare il numero totale di comunità energetiche in Italia la cifra di 100.000.

Ecco 6 esempi di Comunità Energetiche Italiane:

1. In Friuli, RECOCER ha dato vita alla più grande Comunità Energetica Rinnovabile d’Italia

2. In Emilia Romagna, il progetto GECO di ENEA 

3. In Veneto, Energia Agricola a km0

4. n Piemonte,Magliano Alpi, comunità energetica rinnovabile dal 2020

5. In Lombardia, La Comunità Energetica di Turano Lodigiano

6. In Puglia, la comunità energetica in forma cooperativa nel comune di Biccari, in provincia di Foggia

 

Ultime News

Il quadro normativo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) è in procinto di essere completato con l'entrata in vigore del decreto incentivi il 24 gennaio 2024. Ora si attende la pubblicazione, entro il 23 febbraio, delle regole operative del Gse, già approvate il 2 febbraio dall’Arera con una delibera.

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29 Gennaio 2024

Certificati Bianchi: cosa sono e come funzionano

Lo sai cosa sono i Certificati Bianchi?

 I Certificati Bianchi, noti anche come Titoli di Efficienza Energetica (TEE), sono il principale meccanismo di incentivazione erogato a seguito di un risparmio significativo di energia grazie a interventi volti all'incremento dell'efficienza energetica.

Come funzionano?

 Il GSE assegna un certificato per ogni Tonnellata Equivalente di Petrolio (TEP) di risparmio ottenuto grazie a progetti di efficienza energetica

 I certificati sono scambiati e valorizzati sulla piattaforma di mercato gestita dal GME (Gestore dei Mercati Energetici). Il valore economico dei titoli è stabilito durante le sessioni di scambio sul mercato.

Quali sono i progetti ammessi?

I progetti ammessi si dividono in due categorie, i PROGETTI STANDARDIZZATI e i PROGETTI A CONSUNTIVO.

Attenzione però! I progetti devono essere presentati al GSE prima che vengano avviati i lavori di realizzazione/sostituzione.

 Chi può accedere?

 Oltre ai soggetti obbligati, ovvero i distributori di energia elettrica e gas naturale con oltre 50.000 clienti, possono accedere agli incentivi anche altri soggetti volontari, come le imprese che hanno i seguenti requisiti:

  1. ESCO certificata UNI 11352
  2. Società con Esperto in Gestione Energia (EGE) certificato UNI 11339
  3. Società con sistema di gestione certificato ISO 50001

Oppure, le imprese possono delegare soggetti terzi già in possesso dei requisiti per la presentazione dei progetti, proprio come KIRIS.

Perché sceglierci?

KIRIS ti supporta nella presentazione del progetto, nell’attività di rendicontazione e nella vendita dei titoli sul mercato.

 Hai bisogno di maggiori informazioni o desideri fissare un appuntamento? Non esitare a contattarci!


 

 

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